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I valori del tè nelle arti marziali

Sen no Rikyū fu l'ultimo maestro ad aver definito le linee da seguire nella cerimonia del tè, dopo i grandi maestri del passato, Murata Shukō e Takeno Jōō. Lavorò a stretto contatto con i più importanti capi militari del suo tempo e lo sviluppo delle arti marziali come oggi le intendiamo è strettamente correlato ai valori che egli promulgò.

La sua cerimonia si fonda su quattro principi basilari, che possiamo certamente incorporare nell’insegnamento del kendō e dello iaidō.


Wa (和) - Armonia

Questo principio è il più importante per gli esseri umani, comprende un'iterazione positiva tra i praticanti, così come tra le persone nelle varie situazioni della vita comune. L'armonia è inoltre l'affrancamento da ogni pretesa ed estremismo, un cammino di moderazione che porta alla pace.

La condivisione della pratica marziale non è un esercizio fine a se stesso. L'armonia tra i praticanti è un valore fondamentale. Tale armonia deve estendersi anche agli oggetti tangibili, a partire dall’attrezzatura utilizzata.

In tale situazione armonica, quella di maestro e di allievo sono posizioni intercambiabili e la pratica si svolge nella consapevolezza di questa dimensione e del suo significato non solo materiale.


Kei (敬) - Rispetto

Il rispetto è la capacità di comprendere e accettare gli altri, anche quelli con cui siamo in disaccordo. Coltivare il rispetto per le persone vicino a noi ci permette di comprendere ed essere in comunione con l'essenza di tutto quello che ci circonda. Quando siamo gentili con gli altri e riusciamo ad esser umili, siamo degni di essere rispettati.

A prescindere dal grado, nel dojo è importante trattare ogni persona con lo stesso rispetto. La pratica di reiho non deve essere un vuoto rituale, ma carica di sentimento verso chi ci sta di fronte: ogni inchino, ogni ringraziamento, ogni segno di rispetto deve essere sincero.

Anche gli oggetti che usiamo - shinai, spada, armatura - devono essere trattati con rispetto e trattati come dei compagni leali della nostra pratica.


Sei (清) - Purezza

L'ideale di purezza per Sen no Rikyu era l'aspetto naturale del giardino dopo averlo pulito e dopo che alcune foglie d'albero fossero cadute sul muschio appena curato. La purezza è la capacità di trattare se stessi e gli altri con cuore puro ed aperto. Un cuore puro è semplice, mai appariscente. Con un cuore puro, possiamo vivere al meglio l'armonia ed il rispetto.

La purezza traspare anche nelle vesti pulite e ordinate che indossiamo durante la pratica e da come le risistemiamo alla fine dell’allenamento. Quando riordiniamo l’armatura o pieghiamo la hakama, il praticante in realtà riordina se stesso.


Jaku (寂) - Tranquillità

La tranquillità è il momento nella formazione e nella pratica in cui si raggiunge l'altruismo. Si tratta quindi di una tranquillità individuale raggiungibile solamente attraverso l’instaurazione di legami puri e sinceri con le persone attorno a noi. L'incontro con gli altri durante la pratica permette di amplificare e raggiungere questa tranquillità.

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