(di F. Sarra)
Noma Hisashi (1909 – 1938) è stato, nel periodo d’ora del Kendo, un “ragazzo prodigio”. Figlio di Seiji un importante editore (fu il fondatore della Kodansha, ancora oggi una delle più importanti case editrici del Giappone), appassionato di Kendo, a 14 anni entra al Yushinkan di Nakayama Hakudo. Nel 1925 il padre costruisce il suo dojo, il Noma Dojo, famoso e attivo ancora oggi, dove vengono a insegnare i più grandi Maestri dell’epoca. Dal 1929 il capo degli insegnanti diviene Morichi Mochida (Hanshi 10° dan). Il giovane Hisashi si mette rapidamente in grande evidenza per la sua qualità del kendo, al punto da ottenere a soli 21 anni il titolo di Seirensho e nel 1938, a soli ventinove anni, il titolo di Kyoshi. Muore prematuramente nel novembre dello stesso anno per un tumore.
Noma Hisashi scrisse un libro Kendo Tokuhon (il manuale di Kendo), pubblicato postumo, che ebbe notevole fortuna editoriale e molto influenzò in quegli anni l’ambiente del Kendo.
In attesa della (imminente speriamo) pubblicazione di questo testo in italiano, riportiamo da Kendo Tokuhon le dieci regole da tenere nel Dojo, che sono un promemoria sempre utile per i praticanti di Kendo.
Dojo-Kun-Jukajo (10 regole del dojo)
Entrando e uscendo dal dojo fate un inchino rispettoso
Non entrate nel dojo vestiti inadeguatamente; se vestite in stile giapponese è opportuno indossare un’hakama.
Mantenete un atteggiamento rispettoso e la postura più corretta possibile.
Siate tranquilli e attenti, evitate chiacchiere, risate, incitazioni e applausi rumorosi.
Dopo mangiato lasciate passare un tempo adeguato prima di allenarvi.
Se avete assunto alcool non entrate nel dojo, né tantomeno partecipate all’allenamento.
La spada è la vostra anima, il bogu la vostra armatura, maneggiateli con rispetto nel modo corretto.
L’interno del dojo deve essere pulito mattina e sera e tenuto in ordine sempre.
Evitate commenti sugli altri stili o sulle differenti tecniche.
Chi si allena nell’arte della spada deve sempre prestare attenzione a affanno, irritabilità o egoismo, senza essere litigiosi ma mantenendo sempre un cuore sereno.
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